Il Polpo curioso
di Andrea Cavanna
Nel Marzo del 2006 era in corso una campagna di misurazione nel Mare Adriatico, nelle acque territoriali della Croazia.
Tra i tanti strumenti per la misurazione delle caratteristiche del mare ce n’era uno un po’ particolare, il SEPTR, una specie di lenticchia gigante che viene depositata sul fondo e composta da una zavorra in calcestruzzo che la tiene fermo sul fondo e una parte tecnica che contiene una serie di strumenti tra i quali una sonda per misurare la temperatura, la conduttività dell’acqua e la pressione.
La sonda è programmata per staccarsi dallo strumento e percorrere una salita verso la superficie. Durante la risalita e la discesa effettua la misurazione. La parte mobile è alloggiata in uno scomparto cavo nel quale ritorna dopo aver effettuato la misura.
Una volta depositata sul fondo e avviata la procedura di programmazione, ovvero l’intervallo di tempo tra una misura e l’altra, si controllava che i dati venissero acquisiti.
Passati alcuni giorni di misure regolari, improvvisamente ci rendemmo conto che lo strumento non funzionava più. Dopo una serie di controlli non si riuscì a capire che cosa fosse successo.
In questi casi l’unica cosa da fare e quella di recuperare lo strumento per capire il motivo del mal funzionamento. “Ok, si recupera”, fu l’ordine perentorio. Recuperammo lo strumento e lo depositammo sul ponte per iniziare lo smontaggio. A prima vista sembrò tutto regolare, ma ad un attento esame notammo un tentacolo di polpo che usciva da una piccola apertura, sembrava una proboscide. Increduli costatammo che si trattava proprio di un polpo.
Come aveva fatto a finire li dentro?
La spiegazione fu molto semplice. I pescatori esperti sanno che il polpo è attratto dal bianco e quelli più smaliziati talvolta agitano uno straccio bianco in vicinanza della tana e il più delle volte l’espediente da esito positivo. Nel nostro caso le cose andarono in maniera diversa. La parte tecnica, quella che contiene gli strumenti, è completamente bianca e l’alloggiamento della sonda è pure bianco al suo interno. Quando la sonda ha iniziato la sua salita verso la superficie per fare la misura il polpo l’ha scambiata per una tana e ci si è infilato dentro.
Mentre si attardava ad ispezionare la nuova casa la sonda era ritornata nel suo alloggiamento intrappolando il povero polpo. Il polpo cercando una via di fuga si era infilato nel supporto della sonda bloccandone i movimenti. Ecco perché non funzionava più.
Lascio a voi immaginare che fine fece il povero polpo, vittima della sua curiosità.
Ma al centro queste cose belle non venivano raccontate? Dovresti scrivere un libro.
Cara Anna,
di queste cose se n’è parlato appena rientrati dalla crociera ma presto dimenticate.
Per il libro ci sto pensando.
I racconti al momento sono più di ventitré, ma sul sito ne ho messo solo alcuni.
Grazie comunque per il commento
bacioni
Andrea