Sono passati esattamente dodici anni da quando sono sbarcato per l’ultima volta dall’Alliance, alla fine della mia carriera lavorativa. Era l’otto marzo del 2009 rientravamo dalla crociera denominata TSS09 che si svolse negli stretti della Turchia. Arrivammo alla Spezia accolti da un tramonto di fuoco, il sole stava tramontando dietro la chiesa di San Pietro a Portovenere, avevamo ammirato prima di entrare in porto il profilo delle Apuane, e il paese di Monte Marcello, che per l’occasione erano dipinto dal rosa dal tramonto.
Nonostante siano passati molti anni, faccio un sogno ricorrente, quello di essere a bordo di una nave, ma gli ambienti si mescolano come se fosse una fusione di pezzi delle navi dove sono stato imbarcato. Pezzi di Maria Paolina, si mischiano con quelli dell’Alliance, del Leonardo, del Manning, del Tydeman e della Belgica. Ogni volta, nel sogno, compagni di viaggio diversi.
L’altra notte ho sognato di essere sull’Alliance in un locale immenso, forse il laboratorio. L’ambiente era scuro e disadorno, vecchi macchinari arrugginiti erano pronti per essere sbarcati. Sul pavimento un’apertura come se si volesse costruire una scala per raggiungere la stiva sottostante, come sulla Paolina. La nave sembrava in piena ristrutturazione.
In quell’ambiente non ero solo, c’era Tunkay, capo crociera anche nel sogno. Poco lontano c’era Piero Boni e Piero Serani intento a sistemare le sue apparecchiature. Giliberti, che sorrideva, era seduto su una montagna di corde. Altri, di cui non scorgevo il viso, andavano avanti e indietro, forse marinai della Marina Militare. Tunkay mi chiese se avevo portato l’EPC Recorder, gli risposi di sì, ma che era una versione modificata che non potevamo utilizzare perché il computer ad esso collegato era stato dichiarato “write-off”. Anche le macchine di Piero Boni era state buttate via, senza salvare il suo prezioso lavoro.
Eravamo in navigazione, ma seduti su panche di fortuna, non stavamo facendo niente. Siamo in “trasferimento”, dobbiamo ancora arrivare sul punto, ho pensato, con un senso di angoscia. Non trovavo la mia postazione abituale e non trovavo neanche le mie casse con i preziosi manuali, che mi hanno accompagnato in ogni crociera. Ero sgomento, ma un improvviso colpo di mare mi ha svegliato.
Raramente ricordo un sogno con così tanti dettagli.
Auguri miei cari amici, un augurio di Buona Pasqua ovunque voi siate; anche a quelli che non ci sono più.
Andrea
2 pensieri su “Il sogno, prima di Pasqua.”
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Bellissimo sogno Andrea.
Auguro una serena Pasqua anche a te ed i colleghi tutti..
Grazie Diego.
Speriamo bene per il futuro.